![semi di lino](data:image/svg+xml,%3Csvg%20xmlns='http://www.w3.org/2000/svg'%20viewBox='0%200%20800%20800'%3E%3C/svg%3E)
Da dove provengono e come si usano in cucina
Il lino (Linum usitatissimum) è una pianta che da secoli non si trova allo stato selvatico, ma viene coltivata. La pianta da cui si ricavano i semi è annuale, e produce fiori di colore azzurro, che daranno delle capsule nelle quali si formeranno i semi.
![pianta fiore lino](data:image/svg+xml,%3Csvg%20xmlns='http://www.w3.org/2000/svg'%20viewBox='0%200%20800%20445'%3E%3C/svg%3E)
I semi, dai quali già nel Medioevo si produceva l’olio di lino, oggi sono impiegati sia per uso medicinale che in cucina.
![linum usitatissimum](data:image/svg+xml,%3Csvg%20xmlns='http://www.w3.org/2000/svg'%20viewBox='0%200%20800%201062'%3E%3C/svg%3E)
Io li uso moltissimo per condire le insalate, per fare gli impasti di polpette o hamburger (guardate la ricetta delle rolatine in crosta), o ancora per i miei crackers ai semi di lino, incredibilmente buoni e completamente senza farina.
La farina di semi di lino si può fare molto facilmente in casa: basta avere un robot tritatutto un pochino potente. In meno di un minuto avrete la farina, fresca e profumatissima.
I semi di lino sono privi di glutine e sono indicati anche in caso di allergia alle uova: infatti 1 cucchiaio di semi di lino + 3 cucchiai di acqua = 1 uovo
E’ il gel che si forma con l’idratazione ad avere il potere addensante pari a quello di 1 uovo.
Proprietà benefiche
Intanto vediamo i valori nutrizionali (per 100 g di semi di lino):
Energia 623 kcal
Grassi 42 g, di cui saturi 3,6 g
Carboidrati 28,9 g, di cui zuccheri meno di 1,6 g
Proteine 18,3 g
Fibre alimentari 27,3 g (avete visto quante fibre?)
Sale 0,08 g
A seconda della proprietà di cui vorrete beneficiare, scegliete se consumare i semi di lino tritati o interi. Sapevate già che gli Omega 3 non si trovano solo nel pesce azzurro o nel fegato di merluzzo? Anche i semi di lino (come la canapa e le noci) ne sono ricchi, ma è necessario tritarli. Se vi state chiedendo se questo è davvero necessario, la risposta è sì. Infatti l’esterno di questi piccoli semini è molto duro e può resistere all’acidità dello stomaco (in questo caso gli omega 3 non verranno assorbiti dal nostro organismo). Tritati sì, ma mangiati crudi: se sottoposti a cottura, infatti, gli Omega 3 si alterano.
Come rimedio anti stitichezza, lasciate invece interi i semi di lino, ma lasciateli a bagno in acqua per almeno 1h30. Si creerà una sostanza mucillaginosa, utilissima al miglioramento del transito intestinale, che si può bere filtrando i semi dall’acqua (volendo si può anche consumare tutto insieme con della frutta frullata, ad esempio).
Quanti mangiarne
Per gli adulti, la dose giornaliera consigliata è di tre cucchiaini (una quantità superiore può causare problemi durante il processo di assorbimento delle sostanze nutritive nell’intestino).
Controindicazioni
Come tutti i semi, vanno evitati in caso di problemi di diverticolite (potrebbero rimanere bloccati nelle anse intestinali contribuendo ad infiammarle).
A causa del loro elevato contenuto di fibre, i semi di lino (come in generali i cibi integrali) sono controindicati nei bambini di età inferiore ai sei mesi, perché il loro sistema digestivo non è ancora pronto per elaborarli in modo efficiente.
Consigli per l’acquisto
I semi di lino si trovano generalmente in sacchettini da massimo 500 g, sia nei supermercati che nei negozi di prodotti naturali e biologici.
In commercio potete trovare anche la farina di semi di lino, ma se posso darvi un consiglio, fatevela voi a casa: vi costerà meno e sarà più fresca.
Conservazione
Un consiglio: la farina di semi di lino tende ad irrancidire molto facilmente, quindi va conservata in un contenitore chiuso ermeticamente, in frigorifero.
I semi invece, quando sono ancora integri, si possono conservare in dispensa (in un contenitore chiuso).