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Canapa sativa: usi e proprietà benefiche

Finalmente riesco a sedermi e scrivere, per raccontarvi degli usi e delle proprietà benefiche della miracolosa Canapa sativa: non confondetela con l’altra specie di canapa, la Canapa indica, che è quella che si fuma (la famosa “erba o marijuana”, per intenderci). La Canapa sativa è tutt’altra cosa, anche se la pianta è molto simile a quella che si usa nelle pipe o nelle sigarette. In Italia, la sua coltivazione è di nuovo considerata legale solo dal 14 gennaio 2017, cioè da quando è entrata in vigore la Legge n. 242 del 2 dicembre 2016.

Dagli anni Settanta, infatti, era stata vietata, perché si temeva che nei campi venissero nascoste le coltivazioni della specie illegale. In pratica era la presenza di una sostanza chimica, il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), a proibire la coltivazione della canapa. Con questa legge del 2016 si dichiara invece che la coltivazione è legale se “il tenore di THC delle varietà coltivate non supera il limite totale dello 0,2 percento, in rapporto peso-peso secondo metodica ufficiale” (così recita la Circolare n. 5059 del 22 maggio 2018, con oggetto Chiarimenti sull’applicazione della legge 2 dicembre 2016, n. 242”.

 Quali sono gli usi possibili della Canapa sativa?

La canapa, prima del periodo del proibizionismo, aveva un ampio uso in campo tessile, industriale, come combustibile e come prodotto detergente.

Oggi la necessità urgente di ridurre le emissioni di anidride carbonica (per contrastare i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il nostro pianeta), l’impatto ambientale e l’intento di creare rotazione tra le colture,ha riportato la canapa ad essere oggetto di interesse.
La canapa può essere utilizzata in mille modi e questo schema mi sembra molto completo. Cliccate qui per vedere.

Ma siamo sicuri che, se mangiamo la Canapa sativa, non restiamo storditi tutto il giorno?

E’ una domanda che mi sono posta subito, in relazione alla presenza della molecola THC, che nella Canapa indica è presente in grande quantità e che è responsabile del tipico stordimento che si prova se si fuma la famigerata “erba”.

Ho quindi contattato l’Associazione Canapa Valle Susa (una piccola associazione locale che però sul suo sito da molte informazioni precise) e ho chiesto conferma. A parte tutte le leggi di cui vi scrivevo qualche riga più in su, mi hanno confermato che non esiste alcun rischio, perché la Canapa sativa che si trova, ad esempio, in vendita nei negozi di prodotti biologici, è messa in commercio solo se rispetta i limiti di THC ammissibili per legge. Pertanto potete andare sul sicuro, anche con i bambini.

Quali usi ha la Canapa sativa a tavola?

Fugato questo dubbio, vediamo allora come usare la Canapa sativa in cucina.

I semi di canapa si possono usare (meglio quelli decorticati) per condire le insalate o per fare delle salse, pesto compreso. Hanno un sapore che ricorda un po’ i pinoli. Se si usano quelli integri (non decorticati), è un’ottima cosa perché sono molto ricchi di fibre, ma vi consiglio di sminuzzarli un pochino con il tritatutto o di schiacciarli con il mortaio, perché sennò rimangono molto duri da masticare.

semi di canapa

Dalla spremitura del seme, si ottiene l’olio di semi di canapa che si rivela essere un prodotto eccezionale, dall’alto valore nutritivo. L’olio di canapa non è adatto alla cottura, in quanto i suoi preziosi acidi grassi vengono danneggiati dalle alte temperature.

Dalla macinazione dei semi si ricava la farina, con la quale si possono fare tutti i tradizionali prodotti di panificazione, dai biscotti alla pizza, passando per pane, grissini e torte. Io devo ancora provarci, ma presto vi darò notizie! Promesso!

Da altre semplici lavorazioni, eseguibili anche a livello domestico, si può ottenere il latte, adatto anche all’alimentazione vegana, il tofu di canapa (Hemp-fu).

Ora vi racconto cosa ho combinato io con i semi di Canapa sativa

Al mio corso di cucina di ottobre (Mamme… alla riscossa!) c’era anche una mia amica che ha il figlio allergico sia al latte vaccino che al latte di soia. Siccome la ricetta dei pancakes prevedeva il latte di soia, non potevo mica farle portare a casa una merenda che suo figlio non avrebbe potuto mangiare! Certo che no! E così ho preparato il latte di canapa:

  • 150 g di semi di canapa decorticati
  • 800 ml di acqua.

latte di canapa

Con l’estrattore

Ho messo in ammollo i semi per un’ora nell’acqua già dosata. Li ho passati nell’estrattore (con la loro acqua di ammollo) una volta e poi, con il liquido estratto la prima volta, ho reinserito nell’estrattore lo “scarto” (il cosidetto okara). In 3 minuti ecco il latte ed ecco un regalo speciale per un’amica!

Con il minipimer o la macchina per fare il latte vegetale

Ho messo a bagno i semi in acqua tiepida (o anche un po’ più calda) e lasciato in ammollo un’ora. Ho frullato tutto con il minipimer (o con la macchina per il latte vegetale), aggiungendo un pizzico di sale e un cucchiaino di olio di girasole o oliva e poi ho filtrato con un colino.

Il gusto è molto intenso e sapido, adatto a ricette salate. Il sapore ricorda i pinoli e i pancakes erano buonissimi! Io ho usato il latte di canapa anche per fare la mia insalata russa invernale, al posto di usare il latte di soia. Ma anche per la mia besciamella, potete sostituire il latte di soia, oppure nei muffins senza glutine alle mele di Arignano! Non preoccupatevi, a gennaio vi darò anche la ricetta dei pancakes!

 Quali sono le caratteristiche nutrizionali e le proprietà benefiche della Canapa sativa?

Ce ne sono tante, ma queste sono le principali:

  • Non sono responsabili di allergie (non appartengono a nessuna delle 14 categorie di allergeni riconosciute a livello europeo)
  • La canapa sativa è composta per il 20-25% circa da proteine che contengono tutti gli otto aminoacidi essenziali (quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare da solo per comporre le proteine che servono per tutte le funzioni vitali).
  • I grassi costituiscono circa il 30%, di cui una buona parte è composta da quegli acidi grassi insaturi che sono la base, per permettere al nostro organismo, di sintetizzare i famosi Omega 6 e Omega 3. Ecco, nei semi di Canapa sativa il rapporto tra gli acidi grassi precursori degli Omega 6 e degli Omega 3 è di circa 3:1, che è considerato il rapporto ottimale secondo le più recenti ricerche scientifiche.
  • I semi di canapa sono composti da 25-30% di fibre.
  • La restante parte è composta da carboidrati per il 10-15%, da sali minerali quali magnesio, calcio, ferro, potassio e fosforo, dalle vitamine A, B1, B2, E, C e PP

Il consumo abituale di semi di canapa o dei suoi derivati, previene e combatte l’insorgere di diverse patologie, in particolare disturbi dei sistemi respiratorio e cardiovascolare, malattie autoimmuni, artrosi, artriti, malattie della pelle, disturbi al fegato.

Controindicazioni

Anche se nella maggior parte dei casi non ci sono controindicazioni, va detto che l’assunzione dei semi di canapa in quantità eccessive può avere degli effetti collaterali. In particolare potrebbero esserci interferenze con l’assunzione di farmaci anticoagulanti; inoltre, essendo semi oleosi molto ricchi di grassi, non vanno assunti in eccesso nell’ambito di una dieta equilibrata per evitare sovrappeso e fenomeni di diarrea. Vi consiglio quindi di chiedere parere al vostro medico se avete qualsiasi dubbio.

Consigli per l’acquisto

Se cercate il latte di canapa, lo potete trovare nei negozi di prodotti biologici. Ma non vi consiglio di comprarlo già pronto: io lo ho assaggiato e – parere personale – lo ho trovato un po’ cattivo (in piemontese avrei detto “gramo”). Se invece lo fate voi a casa ha tutto un altro gusto. Sa un po’ di pinoli e un po’ di noci. In questo caso vi basterà comprare i semi di canapa decorticati (anche questi nei negozi di prodotti biologici). Con una busta da 250 g (circa 6-7 €) otterrete circa 3 litri di latte! Non sbagliatevi a comprare quelli integri, che sono di colore marrone scuro: per il latte non vanno bene.

Anche l’olio di canapa si trova nei negozi di prodotti biologici e naturali e va conservato in frigorifero e lontano dalla luce diretta, perché tende facilmente ad irrancidire.

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